Oggi parliamo di coaching e performance! Se ti interessa sapere di che cosa si tratta quando si parla di questi due termini, ti consiglio di leggere questo articolo fino alla fine in modo da scoprirlo!
Per capire al meglio tutto il discorso, possiamo partire da questa frase di Timothy Gallwey:
“L’avversario che si nasconde nella nostra mente è molto più forte di quello che troviamo dall’altra parte della rete”
Con questa frase quello che si intende è che per poter raggiungere i propri obiettivi, spesso, non occorre tanto lavorare sugli aspetti tecnici quanto sul saper gestire il possibile avversario che si nasconde nella nostra stessa mente, la classica voce che ci dice “no, non ce la farai”.
Sempre Gallwey, poi, riteneva fondamentale che i giocatori di tennis, per raggiungere le migliori performance, fossero in grado di liberare la propria mente così da potersi concentrare sull’unico vero obiettivo: colpire la pallina al meglio.
Ma da cosa si deve liberare la mente, secondo Gallwey?
Sulla base della propria esperienza come allenatore di tennis, Gallwey notò come gli allievi commettevano errori ogni qualvolta il loro dialogo interiore prendeva piede, creando in essi uno stato mentale negativo.
Detto in parole più semplici l’obiettivo è quello di limitare il più possibile il dialogo interiore, al fine di garantire la massima concentrazione e un conseguente miglioramento delle performance.
Alla luce di tutto questo, Gallwey, definì anche cinque elementi sui quali lavorare:
- Consapevolezza;
- Fiducia;
- Scelta;
- Autonomia;
- Responsabilità.
Di questi cinque elementi l’accento va messo sulla “fiducia”, in quanto è proprio iniziando a raggiungere i primi traguardi che si raggiunge la fiducia in se stessi, grazie a una maggiore consapevolezza sul proprio livello di sviluppo delle competenze.
Ma cos’è la performance secondo Gallwey?
Per Gallwey la performance può essere rappresentata come la differenza tra potenziale e differenze, nel senso che le interferenze andrebbero proprio sottratte al potenziale.
Detto in parole più semplici questo significa che una persona sarà in grado di aumentare il livello delle proprie performance se sarà in grado di ridurre al minimo gli elementi di disturbo e le possibili interferenze.
Ma cosa sono potenziale e interferenze?
Il potenziale rappresenta il complesso delle capacità di cui si dispone, mentre le interferenze, che possono essere interne o esterne, sono ciò che inibiscono, appunto, le nostre capacità.
Ora, per permetterti di capire meglio, voglio farti qualche esempio di interferenze esterne ed interne!
Le prime, quindi quelle esterne, possono essere rappresentate da una mancanza di risorse, dalle critiche delle altre persone e da un clima quindi penalizzante.
Le seconde, invece, possono essere la paura del fallimento, il timore del giudizio, la scarsa intelligenza emotiva e la mancanza di autostima.
Con questo abbiamo compreso cosa siano le performance, il potenziale e le interferenze nel coaching.
In conclusione, se il tuo obiettivo è quello di diventare un coach in grado di trasmettere la capacità di controllare il proprio dialogo interiore attraverso un percorso di coaching…Il consiglio è quello di prepararsi al meglio attraverso un serio corso di formazione.
Quindi, se ti interessa questo mondo e ti piacerebbe svolgerne uno…Ti consiglio di rivolgerti alla Scuola Abla Coaching! Una realtà che grazie ai suoi grandi esperti di coaching potrà accompagnarti passo passo nel tuo percorso, attraverso corsi che vanno dalle basi fino ad arrivare agli aspetti più avanzati di questa professione!
Con questo è tutto, ci vediamo al prossimo articolo!