Oggi parliamo dell’evoluzione del coaching! Quindi, ti consiglio di leggere questo articolo fino alla fine se vuoi scoprire come questa disciplina si è sviluppata nel tempo!
Come abbiamo già visto in nostri precedenti articoli, il coaching esiste in realtà da molto tempo. Tuttavia, oggi ci concentreremo sull’epoca più recente, partendo dagli anni ’70.
Infatti, negli anni ’70 la psicologia del lavoro e delle organizzazioni ha mostrato i suoi primi interessi nei confronti del coaching.
Interesse generato dall’idea di applicare il coaching nella sezione lavorativa, più precisamente allo scopo di migliorare le performance dei singoli lavoratori.
La base di questo ragionamento sarebbe che la prestazione abbia la possibilità di essere migliorata, anche di molto, grazie all’allenamento e a un coach, il quale, grazie alle sue competenze sarebbe in grado di apportare grandi benefici in termini di consapevolezza, fiducia, senso di responsabilità e motivazione.
Ma qual era l’obiettivo delle organizzazioni? Era l’evoluzione della persona?
Premettendo che per organizzazioni intendiamo le aziende, l’obiettivo di queste ultime non era semplicemente lo sviluppo dell’individuo, bensì era quello di utilizzare il coaching per incrementare i propri profitti e, quindi, l’efficienza stessa del proprio business attraverso il miglioramento dell’ambiente, del clima interno e della mentalità delle persone del business stesso.
Potrebbe sembrare un sistema complesso, ma non preoccuparti! Piano piano sarà sempre tutto più chiaro.
Arriviamo, ora, agli anno ’80!
In questo nuovo decennio il coaching evolve ulteriormente e diventa uno strumento finalizzato allo sviluppo individuale.
Di conseguenza, ricordando che l’obiettivo ultimo per le aziende era ottenere benefici in termini di utili e fatturato, l’interesse del mondo del lavoro verso il Coaching si focalizzò sullo sviluppare le potenzialità dei singoli.
Ed eccoci arrivati agli anni ’90!
Negli anni ’90 il Coaching prende una strada nuova, anche se aveva già una lunga esperienza aziendale di fatto, e viene messo al servizio dello sviluppo organizzativo.
Questo significa che il Coaching, in quegli anni, ha subito un profondo cambiamento. Infatti, non sarebbe più stato al servizio di un singolo allo scopo di migliorarne le performance. Al contrario, sarebbe stato al servizio di un team o, più semplicemente, di un gruppo al fine di migliorarne le performance e di insegnargli come gestire e come affrontare i processi di cambiamento.
A questo punto è evidente come nell’ambito di Coaching, l’essenza del Coaching stesso sia proprio la gestione del cambiamento, il quale essendo quotidiano nel mondo del business e delle imprese ha fatto sì che il Coaching diventasse uno strumento indispensabile all’interno delle organizzazioni, utile per lo sviluppo del potenziale umano.
Con questo abbiamo compreso la forza del Coaching nello sviluppare le potenzialità personali all’interno delle aziende, raccontandone l’evoluzione!
Tuttavia, tieni presente che all’interno dell’approccio del Coaching, non c’è solo il mondo aziendale dove il Coaching si focalizza sul profitto e sul mettere a frutto delle competenze, ma, per esempio c’è anche l’ambito sportivo, dove, per l’appunto, gli allenatori sportivi possono avvalersi degli strumenti di Coaching evolutivo al fine di migliorare le performance dei propri atleti.
A questo punto, se ti interessa l’ambito del Coaching professionale, l’unicità della persona e del suo potenziale e desideri ottenere maggiori informazioni per apprendere questa professione…Il consiglio è quello di rivolgerti alla Scuola Abla Coaching, la quale sarà in grado di accompagnarti, grazie ai suoi corsi, fino al diventare un coach professionista.
Ovviamente, come accennato prima, nel mondo del Coaching non esiste solo l’ambito aziendale (come non esiste solo quello sportivo e delle scienze motorie), ma esistono anche molte altre applicazioni per il Coaching, non c’è un unico punto di vista!
Con questo è tutto, ci vediamo al prossimo articolo!
